Il calcio storico fiorentino

Il calcio storico fiorentino

Il calcio storico fiorentino, conosciuto anche col nome di calcio in livrea o calcio in costume, è una disciplina sportiva che riecheggia un gioco che in latino era chiamato harpastum. Consiste in un gioco a squadre che si effettua con un pallone gonfio d'aria, e da molti è considerato come il padre del gioco del calcio, anche se almeno nei fondamentali ricorda molto più il rugby.

La pratica di sport che utilizzano corpi sferici di grandezza variabile è antichissima e praticamente diffusa in ogni cultura antica. 

Non sfuggono a questa logica i Greci che praticavano un gioco chiamato Sferomachia, di cui sappiamo solo che adottato dai Romani prese il nome di Harpastum dal verbo greco ἁρπάζω (harpázō) «strappare, acchiappare, portar via con la forza». 

L'Harpastum veniva giocato (probabilmente con un pallone ripieno di stracci o di pelle e non gonfio d'aria) su terreni sabbiosi da due squadre di ugual numero di giocatori che dovevano attenersi a dei regolamenti molto precisi. 

Visto il carattere virile della competizione, fatta di lotte serrate e di continui corpo a corpo per il possesso della palla, l'Harpastum ebbe grande successo soprattutto tra i legionari che contribuirono così alla sua diffusione nelle varie zone dell'Impero romano. Svetonio racconta ad esempio dell'imperatore Augusto: 

La tradizione vuole che il calcio fiorentino sia un continuatore diretto di questo gioco romano. 

Giochi di squadra con la palla, spesso di carattere piuttosto violento, sono attestati nel Medioevo in diverse regioni d'Europa. Al di fuori dell'Italia, per esempio, in Inghilterra se ne ha traccia fin dal 1314, oppure in Francia, soprattutto in Normandia e Piccardia con la soule. 

Nonostante le numerose affermazioni di un'origine diretta del Calcio da pratiche ludiche dell'antica Roma, le prime fonti che ne parlino sono solo tardo-medioevali, sul finire del Quattrocento. In tutta l'opera di Dante, che per l'infinita varietà di soggetti trattati costituisce una vera enciclopedia degli usi del suo tempo, non se ne fa il minimo cenno. 

È comunque certo che nella seconda metà del Quattrocento il calcio si era talmente diffuso tra i giovani fiorentini, che questi lo praticavano frequentemente in ogni strada o piazza della città. Con il passare del tempo però, soprattutto per problemi di ordine pubblico, si andò verso una maggiore organizzazione e il calcio cominciò ad essere praticato soprattutto nelle piazze più importanti della città. I giocatori (calcianti) che scendevano in campo erano perlopiù nobili (anche futuri Papi) dai 18 a i 45 anni e vestivano le sfarzose livree dell'epoca, che diedero poi il nome a questo sport. 

Le partite venivano organizzate solitamente nel periodo del Carnevale ma non solo. La più famosa è sicuramente quella giocata il 17 febbraio 1530, cui si ispira la moderna rievocazione, quando i fiorentini assediati dalle truppe imperiali, di Carlo V, diedero sfoggio di noncuranza mettendosi a giocare alla palla in piazza Santa Croce.

La popolarità di questo gioco durò per tutto il Seicento, ma nel secolo successivo cominciò un lento declino che lo portò di lì a poco alla scomparsa, almeno come evento organizzato. 

L'ultima partita ufficiale di cui si ha notizia venne disputata nel gennaio del 1739 nella piazza di Santa Croce, alla presenza di Maria Teresa, futura imperatrice d'Austria[11]. 

Se si escludono due partite rievocative giocate nel 1898 e nel 1902, passarono quasi due secoli prima che la città di Firenze potesse veder risorgere il suo antico gioco. 

La partita che diede il via alla rinascita del gioco nel XX secolo si giocò nel maggio del 1930 quando, per la ricorrenza del quattrocentenario dall'Assedio di Firenze, su iniziativa del gerarca fascista Alessandro Pavolini, venne organizzato il primo torneo tra i quartieri della città; da allora il Calcio fiorentino è andato riaffermandosi fino a divenire con gli anni la manifestazione rievocativa più importante di Firenze. 

Dal 1930, salvo che per il periodo bellico, si svolsero puntualmente fra le secolari mura cittadine le sfide fra i calcianti dei quattro Quartieri storici di Firenze: 

  • i Bianchi di Santo Spirito,
  • gli Azzurri di Santa Croce,
  • i Rossi di Santa Maria Novella,
  • i Verdi di San Giovanni.

Attualmente le tre partite, due eliminatorie e la finale, si svolgono nel mese di giugno in occasione degli annuali festeggiamenti del santo patrono in piazza Santa Croce. 

In alcune occasioni particolari il calcio fiorentino è stato giocato anche in altre città, per esempio il 28 agosto 1960, quando si giocò a Roma, a piazza di Siena, in occasione delle olimpiadi[18], oppure il 12 ottobre 1976 quando una partita venne effettuata a New York nell'ambito delle manifestazioni del Columbus Day. Il 3 luglio 1998 un incontro si disputò nella Place Bellecour di Lione in occasione dei mondiali di calcio. 

www.calciostoricofiorentino.it